Dicono che il primo sia stato Hemingway, per vincere una scommessa: «For sale: baby shoes, never worn» (Vendesi: scarpe per neonato, mai indossate). Di sicuro sei parole sono sufficienti a dipingere una storia. Persino un romanzo. Ma sono poche, dannatamente poche, e non è facile per nulla. Da qui nascono le storie in sei parole.
Altre volte, invece, sono spezzoni di frasi nascoste dentro ai libri. Le leggo e sono perfette per cominciare altre storie, che nulla hanno a a che spartire con la storia originale se non quelle poche parole. Questi sono i Miniplot.
Storie in sei parole
- Inverno
- Relazioni pericolose
- Parole intraducibili: Rückkehrunruhe
- Parole intraducibili: Jouska
- Parole intraducibili: Opia
- Special Edition – 8 marzo
- Parole intraducibili: Klexos
- Primavera
- Una storia felice
- Parole intraducibili: Énouement
- Simona (SCRITTI A PENNA) – Il viaggio
- Chiara (Appunti a Margine) – Storia in sei parole a tema astrologico
- Lisa (de agostibus) – Kintsugi
- Giulia Mancini (Liberamente Giulia) – Lutalica
- M. (Il mondo di M.) – Non c’è umorismo in paradiso
- Chiara (appunti a margine) – Il jolly
- Andrea (Anonima Andrea Cabassi) – Le tre leggi della robotica
- Parole intraducibili: Occhiolism
- Parole intraducibili: Altschmerz
- Parole intraducibili: Chrysalism
- Parole intraducibili: Kudoclasm
- Parole intraducibili: Rubatosis
- Breve storia estiva
- Parole intraducibili: Drachenfutter
- Parole intraducibili: Monachopsis
- Parole intraducibili: Fremdscham
- Parole intraducibili: Vorfreude
- Parole intraducibili: Zweisamkeit
- ataicsevor elorap ies ni airotS
- Parole intraducibili: Schadenfreude
- Parole intraducibili: Liberosis
- Parole intraducibili: Vellichor
- Parole intraducibili: Mauerbauertraurigkeit
- Parole intraducibili: Anecdoche
- Parole intraducibili: Firgun
- Parole intraducibili: Forelsket
- Parole intraducibili: Cafuné
- Parole intraducibili: Zenosyne
- Mangalemmi: pretermettere
- Mangalemmi: impaccevole
- Parole intraducibili: Mbuki-mvuki (bantu)
- Parole intraducibili: Aware (giapponese)
- Parole intraducibili:Iktsuarpok (Inuit)
Miniplot
- “Sapete perché la mia gente ride al mattino?”…
- “Ho sentito l’odore che conosco bene: quello del terrore”…
- “«Ti porterò dove vuoi» dice,”…
- “Ricordo una notte sul declinare di novembre”…
- “Ora il lettore dovrà dimenticare Castagni e Colt e accompagnarci ancora più a ovest”…
- “È questa cazzo di stranezza a mettermi tanto in imbarazzo. Se sapessi anche alla lontana da che dipende. Capisci?”…
- “La trovai in accappatoio, con i capelli legati come sempre e senza trucco. Nessun rumore, nessun suono: un silenzio che suggeriva strane cose”…
- “Quando scoprii che sarei stato mortale come mio padre”…
- “Rimpicciolii di colpo, mi facevo sempre più piccola”…
- “Che noia. E lo chiamo giocare”…
- “È capitato anche a persone civili di tirare contro il muro un libro che odiano”…
- “Qualcosa accadde un pomeriggio di moltissime cicale”…
- “Il problema era che non dava l’impressione di desiderarlo”…
- “Quando una donna ama suo marito come io amo François, non dovrebbe”…
- “Della bambina di dieci anni prima – mi chiedevo disperato – che cosa era rimasto”…